Nel Lazio la cultura e la creatività devono entrare nel mondo delle imprese per innovare il sistema produttivo e diffondere benessere nei territori. Una delle strade da seguire per questo obiettivo è quella dei Distretti Culturali Evoluti, la cui nascita potrebbe passare per l’approvazione di una proposta di legge che vede la Consigliera Daniela Bianchi come prima firmataria.

Sono queste le conclusioni del talk “Cultura è Sviluppo” svoltosi presso la Fondazione Exclusiva di Roma nei giorni scorsi alla presenza dell’Assessore alla Cultura della Regione Lazio Lidia Ravera, della Consigliera Regionale Daniela Bianchi e del presidente della V Commissione Consiliare Cristian Carrara.


L’iniziativa, organizzata dalla V Commissione del Consiglio Regionale, ha aperto il dibattito sulla necessità che anche il Lazio si doti di distretti culturali, seguendo gli esempi di altre realtà dove questi strumenti stanno funzionando, come la Lombardia o le Marche.

Michele Trimarchi (economista dell’arte e della cultura), Claudio Calveri (Senior Content Manager di DeRev) Andrea Pollarini (Esperto Turismo Culturale, Consulente del piano Strategico Rimini) e Giorgia Turchetto (Docente, Fundraiser e Cultural manager) sono stati gli esperti che hanno contribuito a descrivere come la cultura, lì dove messa in connessione con altri settori, già oggi stia è in grado di creare occasioni di crescita e di sviluppo reali.

– Nei distretti la cultura diventa nei fatti e non solo nelle parole, una leva per lo sviluppo perché capace di puntare sull’identità locale e sulle vocazioni già presenti, ma che al momento sono poco utilizzate, per contribuire allo sviluppo economico. – dichiara la Consigliera Bianchi –

Basta guardare ad esempio ai distretti culturali della Fondazione Cariplo in Lombardia. Il Distretto dell’Oltrepò Pavese ha puntato sulla cultura locale del vino e sulle tradizioni locali per potenziare il sistema del gusto e dell’offerta agrituristica. Così come il Distretto Culturale della Provincia di Cremona che ha saputo integrare le attività dello spettacolo, della musica, dell’ artigianato artistico e dell’accoglienza.

-Il Lazio ha potenzialità addirittura maggiori rispetto a questi territori, con beni culturali e naturali unici al mondo. – spiega Bianchi – L’obiettivo è creare una rete di relazioni, mettere in sinergia tra loro le Istituzioni, il mondo delle imprese ( manifatturiere, agricole, turistiche) e quello della creatività e dell’innovazione.

Passare per le imprese culturali dalla logica della rincorsa dei fondi, con la politica che molte volte non sa cogliere la bontà dei progetti, a un sistema in cui queste imprese collaborano con la filiera industriale, agricola o turistica. L’azione pubblica non è più quella di distribuire soldi, ma si riduce a unire le energie locati attorno ad una strategia chiara di sviluppo.-

-Sono stata felice che l’Assessore Ravera abbia giudicato positivamente la proposta, su cui ci metteremo subito al lavoro insieme alle realtà incontrate oggi e a quelle vorranno far parte di questo percorso, per dotare al più presto il Lazio di distretti culturali evoluti. – Conclude la Consigliera- Ringrazio in particolare il Presidente di Fondazione Exclusiva Fabio Mazzeo che ha voluto mettere a disposizione un luogo dell’innovazione tra i più attivi del Lazio e della città di Roma. Lo ringrazio anche per il coraggio che ha avuto nell’ospitare questa iniziativa, rompendo finalmente il muro di diffidenza che c’è intorno alla politica.

L’unico modo che abbiamo per cambiare e innovare i territori è quello della stretta collaborazione tra attori diversi per una strategia di sviluppo comune, superando l’isolamento che oggi divide la politica dalle realtà imprenditoriali e culturali. Anche da qui passa il cambiamento.