AURICOLA: IL SUCCESSO DELLA “TIGNA” DI CITTADINI E ISTITUZIONI CONTRO LE MAFIE DON CIOTTI AD AMASENO PER LA CONSEGNA DELLA AURICOLA

Foto Franco Caracci

Apr 26, 2017 #focus, dbnews, DBPensiero, sociale 0 966 Views

 
La cerimonia di questa mattina (a cui sono mancata per un impegno improrogabile a Roma) è solo il termine di un lungo lunghissimo percorso.
 
Chi ha radici in questo piccolo paese della Ciociaria sa che l’Auricola è qualcosa in più di un santuario, di un luogo incantevole in una vallata di ulivi. Se qualcuno è alla ricerca di una definizione semantica del genius loci lo trova lassù, imponente e bellissimo.
 
L’Auricola è custode di storie, di racconti, che hanno attraversato generazioni di ragazze e ragazzi, di donne ed uomini. Poi ad un certo punto, il buio. Sussurri e voci di popolo iniziarono a rincorrersi. Mille raggiri e giri. Un bandolo della matassa ingarbugliato, come spesso accade quando il malaffare si insinua. A ritroso, pensare che le mafie siano riusciti a violare questa terra, dà l’esatta dimensione di quanto possa essere subdolo questo germe.
 
Ma la giornata di oggi è il successo della “tigna”. La tigna di questa cittadinanza che non ha ma dimenticato il suo genius loci, anzi più appariva inaccessibile più ne rivendicava l’appartenenza.
 

La tigna del mio amico da sempre Antonio Como (ora Sindaco di Amaseno) che non ha lasciato nulla di intentato fin dalle prime avvisaglie di una possibile riappropriazione. Dei suoi assessori Cristiano Luciano Fiuliana. Dei suoi collaboratori.
La tigna di un Prefetto che ha affiancato da subito la rivendicazione.
La tigna di questa Regione che fin dal suo primo giorno ha dichiarato guerra alle mafie e si è messa in armi per questa battaglia.
 
La presenza di Don Ciotti oggi suggella tutto questo. Suggella un fatto su tutti, che quando sono i cittadini e le istituzioni a farsi presidio e custodi del proprio territorio le mafie possono essere sconfitte.
 
Don Ciotti oggi ha parlato della necessità di una rivoluzione culturale, è vero. Ma una su tutte è la lezione che dobbiamo portare a casa da questo immenso e grande “dono” e cioè che la vera rivoluzione culturale sta nel cambiamento che ciascuno di noi può mettere in atto semplicemente facendo ciò che nel proprio ruolo è chiamato a fare, con decisione.
 
Auguri a tutti noi per il futuro che da oggi in poi vorremo e sapremo scrivere per l’Auricola, riconquistata alle mafie, non solo simbolo di una comunità, ma di un’intera Regione e di un intero Paese.


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