VALLE DEL SACCO: SUBITO UN NUCLEO OPERATIVO TRA GLI ASSESSORATI REGIONALI

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Lug 1, 2016 dbnews, Sostenibilità, Valle del sacco 0 931 Views

Un nucleo operativo interassessorile che, sull’esempio della Valle della Ruhr, sia in grado di dare alla Valle del Sacco una visione di sviluppo condivisa . E’ quello propongo agli assessorati regionali allo Sviluppo, all’Agricoltura e all’Ambiente terminata la fase di riperimetrazione del SIN.
 

L’occasione per lanciare l’iniziativa è stato il Convegno sul tema Valle del Sacco organizzato a Patrica dall’amministrazione comunale e alla presenza di sindaci, istituzioni, associazioni, Assessorato all’ambiente della Regione Lazio e rappresentanti dell’Arpa

 

Se vogliamo affrontare veramente il tema “Valle del Sacco” dobbiamo partire dalla conoscenza del territorio. Parliamo di un’area che da una parte ha un anello adiacente al fiume e zone industriali da bonificare,  dall’altra zone circostanti  di pregio, molte delle quali  producono prodotti enogastronomici di eccellenza.
 

Avendo in mente questa distinzione, dobbiamo  metterci a tavolino e assumerci la responsabilità di dare a tutta la Valle una visione chiara di sviluppo, capace di generare occupazione e qualità della vita. Per raggiungere questo obiettivo sarà fondamentale creare quanto prima un nucleo operativo formato dagli Assessorati Regionali allo Sviluppo, all’Agricoltura e all’Ambiente. 

 
Il nucleo potrebbe avere il compito di  coinvolgere tutti gli attori del territorio per definire assieme il futuro della Valle del Sacco con un progetto operativo che potrà sfruttare i fondi stanziati per la bonifica e quelli che stanno arrivando dall’Europa: dal piano sulla reindustrializzazione da 150 milioni di euro, ai 780 milioni destinati all’agricoltura del nuovo PSR, ai 100 milioni sull’innovazione. 
 
L’esempio da seguire è quello della Valle della Ruhr in Germania, dove non si sono fermati a bonificare i terreni, ma hanno cambiato l’anima di quella terra. Sono passati in pochi anni da un’economia inquinante e fondata sul carbone a un’economia fondata sulla cultura. Hanno riqualificato il tessuto urbano, riscoperto il verde pubblico, trasformato il paesaggio con musei, teatri, spazi espositivi e università. Oggi in quell’area ci sono 15 atenei e centri di ricerca ed è visitata ogni anno da oltre 8 milioni di turisti.
 

Anche noi possiamo fare lo stesso e dare una nuova anima alla Valle del Sacco partendo dal basso, dal territorio. Spero che questa stessa linea venga sostenuta soprattutto dall’Assessore all’Ambiente Mauro Buschini, con il quale auspico un incontro a breve per mettergli a disposizione tutto il lavoro fatto in questi anni  sul territorio con enti e associazioni. –
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