Riformare il welfare regionale per renderlo più efficace, più vicino alle persone bisognose e con una maggiore partecipazione E’ una delle sfide più ambiziose e importanti che ci siamo dati in questo mandato, con una legge che riformerà l’intera rete dei servizi sociali regionali e recepirà finalmente le indicazioni della legge-quadro nazionale 328 del 2000. Da 16 anni il Lazio aspetta questo provvedimento, e ieri l’ obiettivo è più vicino. La VI Commissione ha dato parere positivo e adesso tocca al Consiglio dare il via libera definitivo.

Sono 5 le novità principali della Riforma:
 
1. Una gestione associata tra i Comuni dei servizi sociali: ancora oggi la maggior parte delle risorse sono gestite dal singolo Comune, con sprechi, soprapposizioni e servizi non all’altezza. Con la gestione associata ci sarà un uso miglio delle risorse e un welfare più forte
 
2. Prestazioni essenziali assicurate su tutto il territorio regionale. Verranno definite le tipologie di prestazioni essenziali da assicurare sia nei piccoli Comuni che in quelli grandi
 
3. Integrazione socio-sanitaria: al centro ci sarà la persona, con un coordinamento tra gli interventi che riguardano le cure, l’assistenza e il sostegno
 
4. Una partecipazione dal basso: con il Piano sociale regionale ci sarà un coinvolgimento diretto degli organismi del Terzo settore, delle organizzazioni sindacali e delle Asl nella programmazione regionale
 
5. Un osservatorio per combattere la povertà’: sarà potenziato (oggi attivo a livello sperimentale) per analizzare il fenomeno della povertà nel Lazio ed elaborare politiche innovative di inclusione sociale
 
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