PROVINCIA DI FROSINONE: CERCASI PRESIDENTE CAPACE E CONSAPEVOLE

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Set 1, 2014 dbnews, DBPensiero, Sviluppo 0 1376 Views

AD ELEGGERLO LE FORZE DI CENTRO-SINISTRA, LE UNICHE IN GRADO DI RACCOGLIERE LE SFIDE DELLA RIFORMA DELRIO


strong> Da settimane assistiamo alla battaglia per il presidente della Provincia di Frosinone, ma chi sarà chiamato a guidare l’ente di piazza Gramsci sa veramente quali saranno le sue funzioni? Quali cambiamenti ha introdotto la riforma Delrio e quali nuovi significati avrà l’essere presidente della Provincia o consigliere provinciale? Ho forti dubbi che tutti quelli coinvolti nelle mille discussioni di queste settimane abbiamo preso in considerazione il senso e le linee di azione che dovrà avere la nuova Provincia.

Parliamo di un ente che non sarà più eletto dai cittadini. Non si tratta di un semplice taglio delle poltrone o della cancellazione delle elezioni,
ma di un’opportunità per migliorare la gestione del territorio. Sindaci e amministratori di diverse comunità dovranno trovare un terreno di convergenza su interessi comuni e iniziare a progettare azioni concrete su scala territoriale. Un’amministrazione condivisa che dovrà fare ciò che fino ad oggi non si è fatto: usare al meglio le risorse pubbliche con centrali uniche di acquisto, creare una strategia europea provinciale facendosi incubatore di idee e progetti in raccordo con la Regione e il tessuto produttivo.
A questo si aggiungono le decisive azioni di controllo e coordinamento delle attività di manutenzione del territorio, come la difesa del suolo e la tutela ambientale. Iniziative che andranno indirizzate anche verso la riscoperta della nostra terra a livello culturale, turistico ed enogastronomico, valorizzandone i prodotti e le potenzialità.

Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi abbiamo bisogno di una macchina provinciale guidata al meglio da figure dalle indubbie capacità e libere da miopi logiche spartitorie. Lo voglio denunciare oggi che siamo ancora in tempo: se il candidato alla provincia non sarà una figura in grado di interpretare la velocità e la concretezza di azione che la crisi impone alla politica, difficilmente avremo l’occasione di riscatto che da anni cerchiamo. Dobbiamo ammetterlo, siamo in forte ritardo rispetto ad altre realtà e abbiamo bisogno di una scossa che può arrivare solo con un ente provinciale agile, efficace e senza vincoli dettati da accorducci di potere che ne limiterebbero l’azione.

Su questo, sono convinta che solo il centro-sinistra, con il 70% degli amministratori locali, abbia le energie giuste per raccogliere queste sfide e traghettare la nostra provincia in una nuova fase, in cui conquistare quella autorevolezza che troppe volte è venuta a mancare. Non abbiamo bisogno di altre forze politiche per capire chi può interpretare al meglio questo nuovo ruolo. Le primarie aperte alle sole forze del centro-sinistra saranno lo strumento migliore per scegliere non solo i candidati ma anche il loro approccio al rinnovato ente provinciale.

Spetta a noi, centro-sinistra, caricarci sulle spalle il peso della scelta e delle responsabilità, consapevoli della necessità di trovare profili e personalità progressiste in grado di interpretare al meglio questo cambiamento.

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