PRESENTAZIONE DELLA PROPOSTA DI LEGGE SUL PARCO DEI MONTI ERNICI UN PARCO CHE FAREBBE BENE ALL’ECONOMIA E AL PAESAGGIO

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Dic 13, 2014 dbnews, Progetti, Sostenibilità, Sviluppo 0 1278 Views

Un parco da 17 mila ettari che tocca 9 Comuni della provincia di Frosinone e che sia in grado non solo di tutelare la bellezza delle montagne, ma che valorizzi e crei lavoro, benessere e ricchezza per i cittadini e imprese.

Questo il senso della Proposta di Legge della consigliera regionale del gruppo “Per il Lazio” Daniela Bianchi presentata ieri mattina a Veroli. Presenti all’iniziativa, oltre alla consigliera Bianchi, la consigliera regionale del gruppo “Per il Lazio” Cristiana Avenali, il responsabile ambiente PD di Frosinone Gabriele Mastropietro e l’assessore all’ambiente del Comune di Veroli Alessandro Viglianti.

-Abbiamo deciso di presentare la PL proprio nel cuore dei Monti Ernici – dichiara la consigliera Bianchi – in un luogo che simboleggia l’opportunità che la bellezza della nostra provincia rappresenta: l’antico Monastero di Sant’Erasmo, oggi convertito all’accoglienza turistica grazie al lavoro di una cooperativa sociale locale. Questo è solo un piccolo esempio di ciò che possiamo fare con la nascita e con la corretta gestione di un Parco naturale.

 

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-La proposta è nata diversi anni fa – spiega Gabriele Mastropietro – ed è riuscita a raccogliere il sostegno di 59 associazioni e migliaia di cittadini consapevoli dell’importanza di avere un riconoscimento di un’area dall’alto pregio naturalistico. Con il parco verrebbero maggiormente protette specie in via di estinzione, come l’aquila reale, il falco pellegrino, il lupo e l’animale simbolo del Parco D’Abruzzo, l’orso marsicano. –

-I parchi possono essere il laboratorio per il nuovo modello di sviluppo sostenibile da adottare nella nostra Regione – così la consigliera Cristiana Avenali- Uno sviluppo che ci consenta di uscire dalla varie crisi che stiamo vivendo: sociale, ambientale, economica, con un’alternativa vera che si si basi su quella che è la ricchezza vera del nostro territorio a partire dalle aree protette-

La legge è frutto di un intenso percorso di partecipazione, – riprende Daniela Bianchi – che continuerà anche nei prossimi mesi con un dialogo continuo con le amministrazioni dei 9 Comuni (Alatri, Collepardo, Fiuggi, Guarcino, Monte San Giovanni Campano, Sora, Trevi nel Lazio, Veroli e Vico nel Lazio), associazioni e cittadini. Questo perché credo fortemente nella capacità di poter raggiungere risultati importanti, come la crescita economica e la qualità ambientale, nel rispetto di tutte le aspettative. Valorizzazione e conservazione non per difendere ma per rendere tutto questo una vera opportunità di sviluppo. L’area interessata dalla proposta ha già dei vincoli perché inserita in una ZPS ma non può usufruire di tutti quei vantaggi che un Parco porta.

 

Grazie al Parco, infatti, si darebbe il giusto risalto alla presenza di siti storici e religiosi risalenti al medioevo, uno su tutti la Certosa di Trisulti. Si avrebbe un accesso diretto di Fondi Europei della nuova programmazione Ue 2014-2020, maggiori fondi per la gestione corretta del Parco e un effetto moltiplicatore su ogni attività e iniziativa economica.

Il riferimento è ai dati di UnionCamere nel suo studio sui Parchi Naturali presentato al territorio in occasione dell’evento “La Terra dei Cammini” a Trisulti nel settembre scorso. Nei Comuni interessati dai parchi c’è più turismo, più impresa, più occupazione, insomma c’è più benessere ambientale ed economico. Per scendere nel concreto, nelle aree parco esistono maggiori imprese under 35 rispetto a quelle non coinvolte e in quelle aree stanno nascendo molte esperienza di ripopolamento dei centri storici grazie alle attività messe in piedi da giovani imprenditori. (13% rispetto al 11% nazionale). C’è anche un’economia più forte, con un valore aggiunto di circa 8.000 euro pro/capite, e di maggior qualità, con piccole imprese legate allo slow food, all’agricoltura, all’accoglienza e alle attività culturali e artigianali.

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A parlare in favore dei parchi non sono solo i numeri, ma anche le storie. Come quella della compagnia dei briganti una piccola cooperativa che nel parco dell’Appennino Tosco Emiliano ha salvato un piccolo borgo a rischio spopolamento creando un turismo di comunità. Tra accoglienza in un rifugio di montagna, attività nelle aree naturali e riscoperta dei prodotti tipici locali in pochi anni sono diventanti l’unica esperienza italiana tra le venti buone pratiche del settore turistico premiate dalla Ue. Storie come queste ci fanno capire l’importanza del riconoscimento di un parco e la sua corretta gestione. Un contenitore di imprese, innovazione e tradizione che può ravvivare i tanti paesini d’Italia a rischio degrado.

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