Frosinone ha un cuore pulsante di cultura, arte e tradizioni che continua a battere,  nonostante non sia mai stata attuata una seria politica culturale capace di programmare da qui ai prossimi anni il profilo identitario della città. Oggi abbiamo una città frammentata, che ha bisogno di tornare ad essere se stessa, come “Il monumento ai Vivi” ci ricorda.

L’opera, presentata presso l’amministrazione Provinciale venerdì scorso, è nata da un’idea della giovane artista locale Sara Ciuffetta, diplomata circa 3 anni fa presso l’Accademia delle Belle Arti di Frosinone.

Monumento unico del suo genere, è stato definito  “arte partecipata” perché realizzato grazie al contributo di artisti, artigiani e studenti del Capoluogo che hanno offerto dei loro oggetti personali, poi assemblati in un unico agglomerato, simbolo di integrazione, collaborazione e tradizione.

Grazie all’impegno dell’associazione zerotremilacento e alla disponibilità del Comune di Frosinone (dell’attuale e della passata amministrazione)  il monumento sarà presto istallato nella stazione dell’ascensore inclinato.

Un esempio di forza e vitalità della nostra provincia: giovani talenti con competenze e  voglia di fare da sostenere e valorizzare,  perché è da loro che deve partire il cambiamento.

Ma uno dei primi ostacoli che si frappongono a questo scatto di orgoglio della città è la mancanza di spazi.

Frosinone, infatti,  è una città straordinaria a livello culturale, con due fondamentali hub culturali nazionali come  il conservatorio e l’accademia, ma soffre l’assenza di  strutture in grado di ospitare eventi, mostre, rappresentazioni e di mettere a regime questi straordinari laboratori culturali

Toccherà quindi ora a noi amministratori della cosa pubblica trovare questi spazi bianchi, queste superfici moltiplicatrici di idee, cultura e ricchezza. Si, perché la cultura non è un settore inviolabile e impermeabile agli altri ma, al contrario, è una dei torrenti con cui irrorare i futuro di questa terra.

Per questo credo che il “Monumento ai Vivi” sia una dei migliori messaggi che potessimo avere, e ancor più significativo è il fatto che provenga da una giovane donna: esso ci ricorda che insieme, avendo una visione comune,  possiamo fare grandi cose.