La Terra dei Cammini: possiamo diventare la meta per i camminatori di tutto il mondo

terra dei cammini trisulti

Lug 25, 2016 Cultura, dbnews, Lavoro in Consiglio, Pari opportunità, Stampa, Sviluppo, Una vita da Pisana 0 1061 Views

 
Intervista de “La Provincia” del 25 luglio 2016
 

Una delle prime voci a sdoganare in provincia di Frosinone il tema dei cammini. All’iniziativa del 2014 presso la certosa di Trisulti dal titolo “La Terra dei Cammini “ è seguita una proposta di legge regionale. Domani parte l’iniziativa della Camera di Commercio di Frosinone e Rieti denominata proprio “La Terra dei Cammini” che fino al 3 agosto attraverserà la provincia. Cosa ne pensa, chiederà i diritti per il copyright?

(sorride) No no, assolutamente, al contrario sono molto felice e orgogliosa che la Camera di Commercio di Frosinone già lo scorso anno abbia voluto riprendere l’idea forte dietro al titolo “Terra dei Cammini”. Significa credere nella bellezza di questa terra e permettere a migliaia di persone provenienti da tutto il mondo di scoprirla in maniera nuova, lentamente, passo dopo passo. Significa valorizzare le nostre aree naturali, la nostre enogastronomia e i nostri piccoli centri, restituendo un’identità forte a tutto il territorio. In una parola fare rete tra istituzioni, enti locali e soggetti privati per provare a seguire obiettivi ambiziosi. Unico appunto che posso fare alla Camera di Commercio è nella promozione dell’evento, per la quale sarebbe il caso di usare solo foto dei nostri cammini e delle nostre montagne. Non è necessario scomodare quelle del Trentino.
 
 
Consigliera, pensa davvero che i cammini possano essere un’occasione di crescita per la nostra provincia?

Qui non si tratta di opinioni ma di fatti e numeri chiari. Solo sulla via Francigena nel 2014 sono stati circa 40mila i camminatori e 300mila pernottamenti tra b&b e ostelli. E tutti gli indicatori danno nel 2015 un aumento del 20%. Facendo un esempio pratico sulle potenzialità del fenomeno, il paese toscano di Monteriggioni, che si trova sulla via francigena, nel solo 2015 ha avuto oltre 60mila pernottamenti. Altro dato interessante sono i 20 milioni di euro che ogni anno fattura il tour operator americano Vermont Bike Tours con il suo giro d’Italia in bici. Senza dimenticare gli oltre 102 visitatori delle aree naturali  italiane che generano un indotto da 12 miliardi di euro. Per la maggior parte si tratta di escursionisti.  Questa è quella che a me piace definire “economia della bellezza”,  capace di ridare vitalità soprattutto alle aree interne, quelle dei piccoli borghi oggi in difficoltà
 
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Che cosa sta facendo la regione sul tema? Sappiamo che lei ha presentato già nel 2014 una proposta di legge regionale sui cammini. A che punto siamo?

Dai continui confronti con associazioni ho potuto vedere da vicino che si tratta di fenomeno che nasce dal basso, un movimento spontaneo che va accompagnato e messo nelle condizioni di svilupparsi. E’ qualcosa che già c’è, va solo sostenuto. La Regione Lazio ha ben chiara l’importanza dei cammini, e per quest’anno ha già investito 2 milioni di euro per la manutenzione dei percorsi e la pedonalizzazione di alcuni tratti. Così come sono state investire risorse nella promozione. Altri fondi arriveranno dal Mibact che per tutti i cammini italiani ha stanziato 60 milioni. Ma era necessario fare un passo in più, creare con una legge di  sistema che garantisse risorse e interventi costanti per la manutenzione e la gestione dei cammini. Una vera strategia di sviluppo. Da qui è nata la Proposta di Legge approvata in V Commissione alcuni mesi fa. Dopo il passaggio in Commissione Bilancio, il testo arriverà in aula per l’approvazione definitiva
 
Quali sono le novità introdotte dalla legge? Ci sono nuovi costi per i cittadini?

La legge istituisce la Rete dei Cammini del Lazio che comprenderà tutti i percorsi storici e spirituali della Regione. Finalmente avremo dei tracciati certi, accessibili solo a piedi o in bicicletta e ben mantenuti. Nascerò il catasto dei cammini che definirà i percorsi ufficiali in open data, ponendo fine al caos che vede la presenza di tratti di francigena praticamente in ogni Comune. Per la manutenzione dei cammini ci sarò un fondo unico regionale e una programmazione triennale degli interventi. Finisce quindi l’era dei  mille interventi da pochi euro e si punta a sviluppare tutta la rete. E’ prevista la nascita di “case del camminatore” lungo il tragitto che offriranno ospitalità e ristoro ai viaggiatori. Altra novità interessante della legge è anche l’attribuzione di interesse pubblico data a tutti i percorsi inclusi nella rete. Molto spesso oggi i camminatori sono costretti a interrompere il loro viaggio perché trovano la strada sbarrata da cancelli e recensioni.  Con la legge sui cammini, verrà restituita la piena fruibilità dei cammini anche nei tratti di proprietà privata con specifici accordi.
 
 
 
Chi gestirà la nuova rete? E’ previsto un aumento dei costi per cittadini?

Assolutamente no, la rete sarà gestita dall’Agenzia regionale del Turismo, mentre la programmazione sarà fatta dal Coordinamento della Rete dei Cammini, formato da rappresentati istituzionali e delle associazioni. Nascerà anche un forum delle associazioni per dare piena rappresentatività e ascolto ai camminatori. Tutto questo senza costi aggiuntivi per i cittadini.
 
Tornando al discorso iniziale, perché un camminatore dovrebbe venire qui da noi? Pensa davvero che cittadini ed enti locali siano pronti a questa svolta?

Sono convinta che siamo una terra molto attrattiva, un luogo unico e capace di far innamorare camminatori di tutto il mondo. E abbiamo tanti giovani pronti a cimentarsi in questa sfida. Dalla nostra abbiamo la storia, il cibo e le bellezze naturali. Ma bisogna lavorare su questo, investire sulla manutenzione e la promozione dei luoghi che come prevede la legge, diventa costante, e non frutto di azioni spot. Come provincia dobbiamo anche provare a cambiare passo e mentalità. Il forte contrasto delle amministrazioni locali alla nascita del Parco sui Monti, proposta che ho portato in Consiglio Regionale, è un chiaro esempio di quanta strada ci sia ancora da fare. I parchi infatti, insieme ai cammini, sono uno degli strumenti principali che nel resto d’Italia stanno dando slancio alle economie dei “luoghi minori”. Non penso che in un momento così delicato possiamo permetterci il lusso di dire “no grazie”

 

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