GRANDE CITTA’ INTERCOMUNALE: SI LAVORI SUBITO AL PROGETTO PER UNIRE FROSINONE AGLI ALTRI CENTRI AVVIARE UN TAVOLO LOCALE PER PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI

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Ott 1, 2017 dbnews, Sviluppo 0 1129 Views

 
Si lavori da subito al progetto di una grande città intercomunale da 150 mila abitanti che comprenda almeno le città di Frosinone, Alatri, Ceccano, Ferentino e Veroli. Ho già sostenuto negli anni scorsi la proposta in queste ore rilanciata dal Presidente di Unidustria Frosinone Giovanni Turriziani. Se oggi anche le forze sociali ed economiche spingono verso questo progetto, è arrivato il momento di verificarne la praticabilità e lavorarci seriamente, tutti insieme. Per questo propongo l’apertura immediata di una sessione di lavori e di progettazione in cui chiamare i sindaci, le associazioni di categoria e i vari livelli istituzionali per definire un percorso comune che porti davvero a realizzare la grande città in tempi brevi.
 
Se tutti gli attori fanno sul serio e sono d’accordo, è arrivato il momento di dimostrarlo. Parliamo di un progetto che punta alla gestione comune di servizi come rifiuti, trasporto, servizi sociali e cultura. La gestione comune porterebbe ad usare più efficacemente i soldi dei cittadini per dare loro maggiori e migliori servizi.
Parliamo anche di un nuovo assetto territoriale, che ci renderebbe più competitivi.
La recente inaugurazione dello Stadio, opera sicuramente importante, non può infatti cancellare il fatto che il Capoluogo continua ad essere tra gli ultimi posti in tutte le classifiche sulla qualità della vita.
 
La “grande città” aiuterebbe a curare questi mali con una pianificazione comune dei servizi essenziali come i rifiuti, i trasporti, la scuola e i servizi alle imprese. Oltre a questo, permetterebbe di programmare il futuro del territorio in maniera ambiziosa, mettendoci in diretta competizione con i più importanti centri abitati italiani ed europei. Pensiamo solo alle grandi infrastrutture, alla pianificazione urbanistica, al sostegno di centri di ricerca e formazione o alla reindustrializzazione di aree abbandonate.
 
Come Regione in questi anni non siamo rimasti a guardare, e abbiamo adottato politiche che spingessero verso questa direzione. Come? Attuando la riforma del welfare che sta portando ad abbandonare la gestione “comunale” dei servizi sociali per portarla a livello di distretto. Un altro esempio sono i vari bandi regionali che hanno spinto i Comuni ad aggregarsi per presentare progetti legati alla cultura, al turismo e al rilancio dei centri storici. Tra questi anche l’investimento regionale sui teatri comunali, tra cui il Teatro Vittoria di Frosinone e l’Antares di Ceccano.
Infine, proprio in questi mesi stiamo portando a casa l’avvio delle Apea, Aree produttive ecologicamente attrezzate, che daranno il via a zone produttive sostenibili, a burocrazia zero. Aree che vedranno imprese ed enti mettersi insieme per condividere risorse, infrastrutture e progetti come impianti di recupero dei materiali, centri di ricerca, trasporto pubblico, mense e asili.
 
Non abbiamo più scuse, i titoli sui giornali non bastano più. Dobbiamo lavorare seriamente ad un grande capoluogo. Spero che in tanti, mettendo da parte egoismi, rivalità o campanilismi, possano raccogliere la sfida e dare il loro contributo al progetto che potrebbe cambiare in meglio la vita di oltre 150 mila cittadini.


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