MAFIE: FENOMENO CHE NON HA CONFINI, BATTAGLIA RIGUARDA TUTTI DALLA REGIONE PRESTO UN BANDO PER GESTIONE BENI CONFISCATI

Corteo da Piazza Vittoria a Piazza Carignano in occasione della XXI Giornata della Memoria e Impegno in ricordo delle vittime innocenti della Mafia, Torino, 21 marzo 2016. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Mar 21, 2017 Cultura, dbnews, Istruzione 0 1007 Views

 
La mafia, la corruzione e l’illegalità sono fenomeni che non conoscono confini, non fanno distinzioni tra territori o ruoli istituzionali e sono sempre più difficili da identificare. Combatterli è un dovere di tutti, e non solo delle forze dell’ordine. A ricordaci questo oggi è l’Associazione Libera con la “XXII Giornata della Memoria in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” organizzata in oltre 4000 luoghi nel mondo, tra cui la provincia di Frosinone con le città di Cassino e Ceprano.
 

Un momento che sta coinvolgendo migliaia di ragazzi, insegnanti e semplici cittadini che chiedono di non aver paura nel pronunciare le parole ‘Ndrangheta, Camorra o Sacra Corona Unita. Riconoscere questo non significa creare allarmismo, ma rafforzare gli anticorpi contro qualsiasi forma di illegalità. Lo stesso Don Ciotti nel suo discorso al Presidente Mattarella ha denunciato la sempre più difficile distinzione tra criminalità organizzata, criminalità politica e criminalità economica.
 

Come Regione Lazio con progetti concreti abbiamo fortemente sostenuto l’idea che bisogna partire dalla consapevolezza del problema e dalla diffusione di una Cultura della Legalità.
 
Proprio oggi la Giunta ha approvato il nuovo regolamento sull’assegnazione dei beni confiscati alle mafie. Entro poche settimane sarà aperto un bando da 750 mila euro destinato al sostegno di Comuni e Associazioni che gestiscono i beni e un altro bando per assegnare dieci immobili sottratti alla criminalità. Azioni che si aggiungono a quello già fatto in questi anni, come la riattivazione dell’Osservatorio Regionale sulla Legalità, la collaborazione con l’Autorità Anticorruzione Nazionale, investimenti sulla sicurezza e il sostegno a progetti rivolti alle scuole e alle associazioni sul territorio come “Il Lazio senza Mafie”.
 

La Cultura della Legalità non fa riferimento alle sole cosche mafiose e agli eroi civili che le hanno combattute ma riguarda l’agire quotidiano di tutti noi. Quando si abbassa la guardia, il rischio è di favorire in silenzio piccole o grandi corruzioni, di inquinare l’azione dei partiti e il buon funzionamento della democrazia, di danneggiare l’economia, di aumentare l’ingiustizia sociale e l’impoverimento della comunità. Non possiamo permettercelo. Ringrazio personalmente tutti i volontari e gli insegnati coinvolti nell’ iniziativa di oggi, in particolare Walter Bianchi che ha curato gli incontri a Ceprano e Cassino.


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