FACCIAMO LA COSA GIUSTA: PUNTIAMO SULL’ECONOMIA DELLA MONTAGNA

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Mar 30, 2014 Cultura, dbnews, Europa, Lavoro, Progetti, Senza categoria, Sostenibilità, Sviluppo 0 955 Views

DALLA FIERA DI MILANO LA CONSIGLIERA DANIELA BIANCHI DISEGNA UNO SVILUPPO CHE VIENE DALLE AREE NATURALI

INVESTIMENTI NELLA MANUTENZIONE DEL TERRITORIO, CAPITALE UMANO E UNA LEGGE SULLE TERRE ABBANDONATE ANCHE MONTANE

 

Valorizzare la montagna e le aree protette per innescare sviluppo a creare lavoro. E’ questo il messaggio lanciato da Daniela Bianchi, consigliera regionale del gruppo “Per il Lazio” dalla fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili “Fa la cosa giusta”. Un evento giunto all’unidicesima edizione che ogni anno richiama 72.000 visitatori, 700 espositori, 3.300 studenti e 750 giornalisti da tutto il mondo.

La consigliera, ospite questo pomeriggio dello spazio “Fermi come una montagna” traccia la rotta per utilizzare al meglio le bellezze naturali della regione

TUTELARE IL TERRITORIO CREA SVILUPPO E LAVORO
– Tutelare la natura significa investire per formare giovani in nuovi ed interessanti mestieri, creare nuove imprese e come gli eventi di questi mesi ci hanno ricordano, significa anche prevenire il rischio idrogeologico. A sostegno di questo ci sono i numero: nel 2013 i parchi hanno avuto, in Italia, 101 milioni di presenze turistiche , con una crescita del 2% l’anno, il doppio dell’aumento registrato dal turismo nello stesso anno. Un settore che non sta conoscendo crisi, anche sul versante del lavoro. Sempre più persone sono interessate a escursioni, passeggiate nei centri storici, giri in mountain bike e attività sportive come il rafting. Il valore economico complessivo di queste attività, ribattezzare turismo natura, è pari a 10,9 miliardi di euro, con una crescita del 3% nel 2013 rispetto all’anno precedente.
L’effetto delle aree protette nel nostro Paese sta creando delle nuove forme di lavoro come i green jobs, attività legate alla preservazione e la riqualificazione della qualità dell’ambiente. Lavori che in Italia occupano oltre 3 milioni di persone a cui associare altri 3,7 milioni di occupati green che in qualche modo hanno relazioni con questo mondo. Da sottolineare la forte crescita occupazionale del settore, con 52 mila assunzioni nel green job e 80 mila nelle attività collaterali. Le potenzialità del comparto sono state confermate anche dall’Agenzia Nazionale per i giovani nell’ambito del progetto europeo di inclusione e lavoro “Gioventù in Azione”.

COSA STA FACENDO LA REGIONE
-Per assecondare e rafforzare questo fenomeno ritengo che la Regione possa fare molto, in primis sulla salvaguardia del territorio. Sono necessari maggiori investimenti nella prevenzione del rischio geologico, sulla rigenerazione e sul contrasto al consumo del suolo. Tutte azioni che trovano spazio nelle linee guida della nuova programmazione europea 2014-2020 in approvazione in Consiglio. Senza dimenticare l’importanza di tornare a sostenere il capitale umano anche in questo settore, come fatto, ad esempio, dall’Università della Tuscia e dall’Università della Sabina a Rieti (in collaborazione con l’Università della Montagna) che quest’anno inaugureranno il primo corso di studi in “Scienze della Montagna”.
In tema di valorizzazione, diventa decisiva una proposta di legge sulle terre abbandonate che tenga conto anche delle aree montane, da valorizzare con specifici progetti agricoli come i terrazzamenti e le coltivazioni in pendenza.

REGOLE CERTE, SBUROCRATIZZAZIONE
-A queste iniziative, va affiancata un’opera di riordino delle regole e di semplificazione delle attività legate al turismo e alla montagna, come la proposta di legge che istituisce la professione di guida ambientale escursionistica. A ciò si aggiungono gli interventi già avviati, come la riforma della legge sul turismo, la sburocratizzazione delle strutture recettive e il nuovo regolamento degli agriturismi. In questo contesto acquista maggior rilevanza anche il progetto per l’istituzione del parco dei Monti Ernici portato avanti in modo spontaneo da cittadini e associazioni locali e che continuo a sostenere.-

ECONOMIA DELLA MONTAGNA
L’obiettivo finale a cui stiamo lavorando – conclude la consigliera – è quello di avviare una economia della montagna che crei lavoro e tenga assieme turismo, cultura, enogastronomia, manutenzione del territorio, ambiente e il ripopolamento dei borghi montani. Per farlo bisognerà lavorare su più fronti, avendo però ben chiaro che il paesaggio rimane l’infrastruttura su cui poggiare lo sviluppo sociale ed economico dei territori. –

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