Difendere le donne a partire dal loro tempo

Mar 8, 2013 dbnews 0 747 Views


50% DELLE DONNE DELLA REGIONE LASCIA IL LAVORO PER L’ARRIVO DEI FIGLI O PER PRENDERSI CURA DELLA FAMIGLIA

L’8 marzo è il momento in cui da diverse parti giungono riflessioni sulla condizione della donna che però non sono riuscite a creare un reale cambiamento nella società.

Come sottolinea, neo consigliere regionale del Lazio Daniela Bianchi “La soluzione del problema non sta nel creare recinti, le quote rosa, nei quali le donne possano sentirsi realizzate o rappresentate. La vera sfida” prosegue il presidente della Fondazione Kambo” è agire sulla conciliazione dei tempi di vita e lavoro, il work life balance, creando le condizioni favorevoli perché possano decidere liberamente cosa fare della propria vita”

La fotografia che viene infatti scattata dai dati Istat alla condizione femminile in Italia è impietosa: il nostro Paese è la sestultimo posto in Europa come nascite, con 1,4 bambini per mamma, ancora oggi costrette a dividersi tra la scelta del lavoro e quella della maternità. In particolare ogni anno vengono licenziate (o messe nelle condizioni di dimettersi) circa 800 mila neo mamme, con il 50% delle donne laziali che lascia il lavoro per la nascita dei figli o per accudire una persona anziana della famiglia”

Il fenomeno sembra essere direttamente collegato alla mancanza di politiche a sostegno delle madri lavoratrici e degli anziani, che costringe le donne a dedicarsi quasi 5 ore giornaliere alla famiglia (per le donne che non lavorano il dato arriva ad 8 ore), contro l’ora e mezza degli uomini.

Se a questo si aggiunge che in media una donna viene retribuita il 30% in meno rispetto ad un uomo e che l’Italia ha il più alto tasso di disoccupazione femminile in Europa (dopo Malta) è facile comprendere quanto ci sia ancora da fare per giungere ad una parità di condizioni.

“Da donna e da madre, prima che da consigliere regionale, mi impegnerò per cancellare il terribile dilemma tra la scelta di lavorare o quella di avere un figlio.” Conclude Daniela Bianchi “Per farlo abbiamo bisogno di impegnarci su più fronti, aumentando i servizi per l’infanzia, diffondendo una cultura della parità di genere e tutelando le giovani mamme a partire dai luoghi di lavoro.”

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® 2013 Daniela Bianchi
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